Chiacchiera
1 Settembre - 3.253 visualizzazioni
Spesso, quando la vita mi mette davanti a un dolore o a una crisi, sento la tentazione di puntare il dito fuori: le circostanze, gli altri, la sfortuna.
È un riflesso naturale, quasi un modo per difendermi. Ma in fondo so che così rimango fermo, intrappolato, in una sensazione di impotenza.
La verità è che tutto ha a che fare con me: non perché io sia colpevole di ciò che accade, ma perché dentro di me c'è la possibilità di scegliere come attraversarlo.
Non sempre posso decidere gli eventi, ma posso decidere la mia risposta. E lì, in quella scelta, c'è un margine di libertà che nessuno può togliermi. È come riprendere in mano il mio respiro, smettere di aspettare che qualcuno o qualcosa venga a salvarmi, e ricominciare a vivere da protagonista.
Riconosco che non è semplice. Non è un gesto immediato, ma un cammino lento, fatto di piccoli passi. È imparare a non lasciarmi definire solo dalle ferite che porto, ma a trasformarle in uno spazio nuovo: quello che scelgo di costruire con ciò che ho ricevuto.
Essere responsabile, per me, significa questo: non negare il dolore, ma decidere di non lasciargli il potere di dire chi sono. Posso soffrire, sì, ma posso anche creare, scegliere, ricominciare. E in questo sta la vera libertà: nel dire a me stessa che ogni ombra può diventare occasione, non di rassegnazione, ma di trasformazione.
È qui che sento nascere il cambiamento: nello sguardo che si apre, nel passo che si rialza, nella vita che ricomincia a fiorire dentro di me. Web
Buona serata 🍷
È un riflesso naturale, quasi un modo per difendermi. Ma in fondo so che così rimango fermo, intrappolato, in una sensazione di impotenza.
La verità è che tutto ha a che fare con me: non perché io sia colpevole di ciò che accade, ma perché dentro di me c'è la possibilità di scegliere come attraversarlo.
Non sempre posso decidere gli eventi, ma posso decidere la mia risposta. E lì, in quella scelta, c'è un margine di libertà che nessuno può togliermi. È come riprendere in mano il mio respiro, smettere di aspettare che qualcuno o qualcosa venga a salvarmi, e ricominciare a vivere da protagonista.
Riconosco che non è semplice. Non è un gesto immediato, ma un cammino lento, fatto di piccoli passi. È imparare a non lasciarmi definire solo dalle ferite che porto, ma a trasformarle in uno spazio nuovo: quello che scelgo di costruire con ciò che ho ricevuto.
Essere responsabile, per me, significa questo: non negare il dolore, ma decidere di non lasciargli il potere di dire chi sono. Posso soffrire, sì, ma posso anche creare, scegliere, ricominciare. E in questo sta la vera libertà: nel dire a me stessa che ogni ombra può diventare occasione, non di rassegnazione, ma di trasformazione.
È qui che sento nascere il cambiamento: nello sguardo che si apre, nel passo che si rialza, nella vita che ricomincia a fiorire dentro di me. Web
Buona serata 🍷
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PAOLA63: Buona serata Mister 🤗
2
1 Settembre alle ore 19:29 · Ti stimo · Rispondi

Blackfairy: Ti adoro ❤️ e basta!
2
1 Settembre alle ore 19:45 · Ti stimo · Rispondi