Martin: mudutue “Capisco la tua preoccupazione, ma il mio post non nasce da un intento divisivo né razzista. Ho vissuto in Israele per due anni e mezzo e ho potuto toccare con mano la realtà quotidiana di chi vive sotto la minaccia costante di attentati. Quello che ho scritto è frutto di un’esperienza diretta, non di pregiudizi. Parlare di ciò che ho visto e sentito non significa incitare odio, ma condividere una realtà che spesso viene ignorata o minimizzata.”
obone: Martin immagino che quelli che si fanno saltare in aria non lo facciano per sport nazionale. Intendo dire che forse e il loro modo di combattere un nemico più forte di loro. Se no riesci a combatterlo in uno scontro aperto usi quello che secondo me è definito erroneamente come terrorismo.
mudutue: Martin Lo dici a me? Le mie radici sono quelle...ma nessun popolo deve soccombere ad un altro...questa guerra ha messo in luce un aspetto che molti non hanno voluto vedere...non sono pro nessuno
Sioux: Martin il fatto è che queste bestie sanguinarie hanno come obiettivo nn solo Israele ma tutto il mondo e chi ci capita crepa ...spiegalo tu a questo essere (non voglio neanche chiamarlo umano ) qua che ha commentato paragonando i terroristi a guerriglieri ...senza vergogna proprio certi nick qui
mudutue: Martin Dio mio quanto odio in questa pagina, quanto rancore, quanti pregiudizi, quanta ideologia insana. Vorrei chiedere a chiunque se si può patteggiare per Hamas? Assolutamente no! Come non si può essere d'accordo con un criminale di guerra qual'è Netanyahu! Attenzione ho parlato di Netanyahu e non del popolo israeliano e di coloro che sono di religione ebraica. C'è bisogno di conoscere bene la nascita di Israele e di conseguenza la storia del popolo palestinese...Martin io eviterò in futuro di commentare qualsiasi tuo post, ti rispetto ma non rispetto i messaggi che mandi con essi. Umilmente ti saluto
AustenE11: Mi dispiace Martin, non condivido il tuo pensiero. Vivo in una periferia milanese e i ragazzi in giro li vedo tutti i giorni. Mai ho avuto screzi o problemi con loro. Diversamente qua su questo sito, dove ci sono stati parecchi attacchi gratuiti, di gente che non conosco direttamente e che si nasconde dietro ad uno schermo illudendosi di poter andare avanti così... Mai stata in Israele ma ti posso garantire che durante la seconda guerra mondiale nessun ebreo è stato consegnato ai tedeschi dalla mia gente. Tanto rispetto per il popolo ebraico come per tutti i popoli della terra, come tanto rispetto per chiunque rispetti me. Buona giornata.
Sioux: mudutue infatti secondo me è inutile cercare di far capire sia la storia di un popolo sia cosa è Hamas e altre compagini terroriste che mirano solo alla distruzione di una nazione e non alla tutela dei loro simili. Molti pecoroni sono invasi ed inquadrati da un ideologia politica e ragionano secondo quella. Concludo scrivendo che martin è l'unico che scrive qualcosa fuori dal coro di 1000 post violenti contro l intera comunità ebrea o israeliana....forse dovresti leggere più dettagliatamente i post vergognosi che vengono pubblicati.
Martin: mudutue Ciao Matudue, ti ringrazio davvero per come ti sei espresso e per il rispetto che hai mostrato nel rivolgerti a me. Vorrei solo chiarire meglio un punto: riconosco che una parte della popolazione palestinese abbia vissuto e continui a vivere drammi enormi, ma credo anche che la presenza e l’operato di Hamas siano stati a lungo nascosti o sottovalutati. Purtroppo, quando un’organizzazione terroristica si mescola ai civili, le risposte militari diventano inevitabilmente dure. Parlo anche sulla base della mia esperienza personale, avendo servito in diversi teatri operativi nel mondo: Vietnam, Iran durante l’operazione ostaggi, Iraq e Centro Africa. In ogni conflitto, purtroppo, esistono quelli che vengono definiti “effetti collaterali”: mai una giustificazione, ma una triste realtà della guerra. La pace, spesso, viene costruita quando si affrontano concretamente le minacce e non solo con le intenzioni. Detto ciò, il mio intento non è mai quello di giustificare sofferenze o violenze contro civili, né di promuovere odio: anzi, credo fermamente nel valore della vita di ogni essere umano, israeliano o palestinese che sia. Mi dispiacerebbe se scegliessi di non commentare più i miei post: il confronto civile è l’unico modo per capirci, anche quando non siamo d’accordo. Io resto qui, sempre disponibile a dialogare con rispetto. Ricambio il saluto con stima, Martin
mudutue: Su molti tuoi post sorvolo...ti dico solo una cosa ho avuto due zie di sangue una era Ester l'altra Giuditta, i nomi dicono tutto...mi hanno insegnato il rispetto saltando a piè pari la tolleranza...brutta parola
Martin: mudutue Parole molto sagge quelle delle tue zie, e comprendo il valore profondo che ti hanno trasmesso. Il rispetto è fondamentale, sempre. Ma, purtroppo, nella vita reale arrivano situazioni in cui non basta la tolleranza: quando la tua vita o quella dei tuoi cari è minacciata, quando il pericolo entra in casa tua, si è costretti a scelte durissime, mai desiderate e mai facili. La tolleranza è un valore, ma può resistere solo finché dall’altra parte c’è qualcuno disposto a riconoscerla. Quando non è così, difendersi diventa dolorosamente necessario. E proprio perché la vita umana è sacra tutta nessuno dovrebbe mai essere messo nella condizione di dover scegliere tra sopravvivere o rispettare un aggressore. Il mio augurio è che si possa sempre parlare e capirsi, anche quando le esperienze e le prospettive ci portano a vedere il mondo in modo diverso. Martin
mudutue: Martin la parola tolleranza è un abisso lontana dalla parola rispetto. Qualunque cosa ha sempre un perché, un percorso e dei risultati. Non è giustificabile la violenza fatta a persone e popoli, la propria terra invasa, saccheggiata, depredata e poi invocare morte se loro portano morte da noi...e io non posso giustificare loro ma così è...leggiti se ti capita un breve libro scritto da un arcivescovo del 500 Autore B.de Las Casas... già da li si
Lo dici a me? Le mie radici sono quelle...ma nessun popolo deve soccombere ad un altro...questa guerra ha messo in luce un aspetto che molti non hanno voluto vedere...non sono pro nessuno
Dio mio quanto odio in questa pagina, quanto rancore, quanti pregiudizi, quanta ideologia insana.
Vorrei chiedere a chiunque se si può patteggiare per Hamas? Assolutamente no! Come non si può essere d'accordo con un criminale di guerra qual'è Netanyahu! Attenzione ho parlato di Netanyahu e non del popolo israeliano e di coloro che sono di religione ebraica. C'è bisogno di conoscere bene la nascita di Israele e di conseguenza la storia del popolo palestinese...Martin io eviterò in futuro di commentare qualsiasi tuo post, ti rispetto ma non rispetto i messaggi che mandi con essi. Umilmente ti saluto
Diversamente qua su questo sito, dove ci sono stati parecchi attacchi gratuiti, di gente che non conosco direttamente e che si nasconde dietro ad uno schermo illudendosi di poter andare avanti così...
Mai stata in Israele ma ti posso garantire che durante la seconda guerra mondiale nessun ebreo è stato consegnato ai tedeschi dalla mia gente. Tanto rispetto per il popolo ebraico come per tutti i popoli della terra, come tanto rispetto per chiunque rispetti me.
Buona giornata.
Li leggo...
un bel post il tuo...e se posso👏🏻
ti ringrazio davvero per come ti sei espresso e per il rispetto che hai mostrato nel rivolgerti a me. Vorrei solo chiarire meglio un punto: riconosco che una parte della popolazione palestinese abbia vissuto e continui a vivere drammi enormi, ma credo anche che la presenza e l’operato di Hamas siano stati a lungo nascosti o sottovalutati. Purtroppo, quando un’organizzazione terroristica si mescola ai civili, le risposte militari diventano inevitabilmente dure. Parlo anche sulla base della mia esperienza personale, avendo servito in diversi teatri operativi nel mondo: Vietnam, Iran durante l’operazione ostaggi, Iraq e Centro Africa. In ogni conflitto, purtroppo, esistono quelli che vengono definiti “effetti collaterali”: mai una giustificazione, ma una triste realtà della guerra. La pace, spesso, viene costruita quando si affrontano concretamente le minacce e non solo con le intenzioni. Detto ciò, il mio intento non è mai quello di giustificare sofferenze o violenze contro civili, né di promuovere odio: anzi, credo fermamente nel valore della vita di ogni essere umano, israeliano o palestinese che sia. Mi dispiacerebbe se scegliessi di non commentare più i miei post: il confronto civile è l’unico modo per capirci, anche quando non siamo d’accordo. Io resto qui, sempre disponibile a dialogare con rispetto.
Ricambio il saluto con stima, Martin
Ma, purtroppo, nella vita reale arrivano situazioni in cui non basta la tolleranza: quando la tua vita o quella dei tuoi cari è minacciata, quando il pericolo entra in casa tua, si è costretti a scelte durissime, mai desiderate e mai facili. La tolleranza è un valore, ma può resistere solo finché dall’altra parte c’è qualcuno disposto a riconoscerla. Quando non è così, difendersi diventa dolorosamente necessario. E proprio perché la vita umana è sacra tutta nessuno dovrebbe mai essere messo nella condizione di dover scegliere tra sopravvivere o rispettare un aggressore. Il mio augurio è che si possa sempre parlare e capirsi, anche quando le esperienze e le prospettive ci portano a vedere il mondo in modo diverso. Martin
la parola tolleranza è un abisso lontana dalla parola rispetto. Qualunque cosa ha sempre un perché, un percorso e dei risultati. Non è giustificabile la violenza fatta a persone e popoli, la propria terra invasa, saccheggiata, depredata e poi invocare morte se loro portano morte da noi...e io non posso giustificare loro ma così è...leggiti se ti capita un breve libro scritto da un arcivescovo del 500 Autore B.de Las Casas... già da li si