Chiacchiera
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aviamatalivello 11
9 Ottobre - 3.111 visualizzazioni
Hai fallito come padre

Hai fallito come padre quando è stato necessario un avvocato perché la giustizia ti obbligasse a fare ciò che avresti dovuto fare per amore.
Hai fallito quando qualcuno ha dovuto costringerti a occuparti di tuo figlio o tua figlia, perché non ti veniva naturale farlo.
Hai fallito quando non ti sei chiesto se mangia, se ha bisogno di qualcosa, se sta bene, se si ammala o se si sente solo.
Hai fallito quando hai scelto di essere assente, di perderti il miracolo di vederlo crescere.
Hai fallito quando l'hai dimenticato, quando l'hai messo da parte come se non fosse più parte della tua vita.
Hai fallito, e hai continuato a fallire.
Hai fallito come padre, come uomo, come essere umano.
Non aspettarti amore, se l'unico seme che hai lasciato dietro di te è stato il dolore.
Non pretendere un abbraccio, se hai seminato solo silenzio.
Quel bambino, quella bambina, voleva solo il tuo tempo. Il tuo amore. Nient'altro.
Ricorda: la relazione con una compagna può finire.
Un matrimonio può fallire.
Ma con i figli non esiste divorzio.
Con loro il legame è eterno, anche quando scegli di ignorarlo.
Una riflessione necessaria
Per troppo tempo, il compito di crescere e accudire i figli è stato attribuito quasi esclusivamente alle madri.
Ma essere padre non è un ruolo secondario.
Essere padre significa esserci. In ogni sfera della vita di un figlio o una figlia.
Significa prendersi cura, ascoltare, abbracciare, esserci anche nei giorni difficili,
non come favore o concessione…
ma come dovere d'amore.
L'abbandono emotivo lascia cicatrici profonde.
Nessun padre dovrebbe mai aspettarsi di essere lodato per aver fatto il minimo.
Perché amare, proteggere e accompagnare un figlio
non è un merito.
È il tuo compito. È il tuo onore.
È la tua responsabilità.
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