oliocin: Continueranno a perdere perché il loro programma è basato unicamente sul tentare di screditare la destra in tutti i modi. Idee intelligenti = Zero. Finché ci saranno Italiani in Italia vincerà la DESTRA!!.
FarangTao: oliocin sei proprio così sicuro che sia la sx a screditare la dx, e non la stessa dx a screditarsi da sola, visto che il progrmma elettorale di dx non l'ha imposto di certo la sx?
steviecooder: Ed ecco la sacra liturgia democratica: chi vince governa, chi perde si ritira in clausura, medita sugli errori, si nutre di autocritica e torna più forte alla prossima tornata. Almeno in teoria.
Poi c’è la sinistra italiana, che ha deciso di reinterpretare il copione come una tragicommedia permanente. Altro che analisi della sconfitta: qui si celebra il culto della débâcle con entusiasmo da festival. Ogni elezione persa è un’occasione per rinnovare il repertorio di auto-sabotaggi, con opposizioni che sembrano scritte da autori di teatro dell’assurdo: assenti, afone, e rigorosamente prive di idee, salvo quelle che garantiscono il massimo distacco dalla realtà.
Il motto non è più “ci prepariamo a vincere”, ma “ci prepariamo a perdere con stile”. E che stile! Convegni sul nulla, leadership a rotazione come le pizze del giorno, e una comunicazione che riesce a essere al tempo stesso elitista, criptica e irrilevante. Il tutto condito da un irresistibile snobismo verso chi osa vincere: “populisti”, “rozzi”, “non capiscono la complessità”. Tradotto: non hanno capito cosa interessa alla gente, e questo è imperdonabile.
Insomma, mentre il mondo corre, la sinistra si esercita nel salto mortale all’indietro, senza rete. E ogni volta che cade, si rialza con la stessa strategia: cambiare il nome al partito, fare un giro di consultazioni interne, e ripartire con lo stesso identico programma che non ha convinto nessuno. Ma attenzione: è tutto voluto. Perdere è un’arte, e loro ne sono i maestri.
Maxmari: La flottilla,i continui scioperi,i danni e i poliziotti feriti, un sindacato inesistente per i lavoratori...e poi perdono le elezioni. Chissà perché
Idee intelligenti = Zero.
Finché ci saranno Italiani in Italia vincerà la DESTRA!!.
Poi c’è la sinistra italiana, che ha deciso di reinterpretare il copione come una tragicommedia permanente. Altro che analisi della sconfitta: qui si celebra il culto della débâcle con entusiasmo da festival. Ogni elezione persa è un’occasione per rinnovare il repertorio di auto-sabotaggi, con opposizioni che sembrano scritte da autori di teatro dell’assurdo: assenti, afone, e rigorosamente prive di idee, salvo quelle che garantiscono il massimo distacco dalla realtà.
Il motto non è più “ci prepariamo a vincere”, ma “ci prepariamo a perdere con stile”. E che stile! Convegni sul nulla, leadership a rotazione come le pizze del giorno, e una comunicazione che riesce a essere al tempo stesso elitista, criptica e irrilevante. Il tutto condito da un irresistibile snobismo verso chi osa vincere: “populisti”, “rozzi”, “non capiscono la complessità”. Tradotto: non hanno capito cosa interessa alla gente, e questo è imperdonabile.
Insomma, mentre il mondo corre, la sinistra si esercita nel salto mortale all’indietro, senza rete. E ogni volta che cade, si rialza con la stessa strategia: cambiare il nome al partito, fare un giro di consultazioni interne, e ripartire con lo stesso identico programma che non ha convinto nessuno. Ma attenzione: è tutto voluto. Perdere è un’arte, e loro ne sono i maestri.