Lettera aperta agli ipocriti del Parlamento Europeo
Avete perso un’occasione. Un’occasione per dimostrare che la democrazia non è a senso unico, che il rispetto non si misura con il colore politico, e che la dignità umana non è soggetta a ideologia. Avete negato un minuto di silenzio per Charlie Kirk, ucciso per odio da un vile attentatore . Un gesto semplice, simbolico, che avrebbe mostrato umanità. Ma voi avete scelto il disprezzo. Avete scelto il silenzio selettivo. Avete scelto di calpestare la memoria di chi non vi è utile. Anni fa, vi siete fermati per George Floyd. Oggi, vi siete voltati dall’altra parte. Non è coerenza, è ipocrisia. Non è giustizia, è propaganda. Il vostro compito è difendere la libertà, non manipolarla. Rappresentare i cittadini, non censurarli. Onorare la vita, non usarla come strumento politico. Oggi avete dimostrato che la vostra democrazia è fragile. Che la vostra libertà è condizionata. Che il vostro rispetto è a pagamento. Ma fuori da quei palazzi, c’è chi non dimentica. C’è chi non si piega. C’è chi non ha paura di chiamarvi col vostro nome: IPOCRITI .
oliver: Potiomkin Una persona che, con le sue idee ed i suoi modi non aggressivi/violenti, era riuscita ad entrare nelle Università. Dava fastidio e certa gente invece del dialogo preferisce uccidere.
Potiomkin: oliver ma era nessuno! Negli stati uniti fanno fuori 30000 persone all'anno con armi da fuoco, facciamo un mese di silenzio in ciascun parlamento del mondo?
steviecooder: "Cialtrone è chi deride la morte, non chi la subisce." Quando una persona viene uccisa, non importa quanto fosse nota o sconosciuta: ciò che conta è che una vita è stata spezzata. E chi, davanti a questo, si permette di scrivere con sarcasmo, con disprezzo, con quella leggerezza da tastiera, dimostra solo una cosa: totale mancanza di umanità. Non è la vittima a essere irrilevante. È chi minimizza la tragedia a rivelarsi irrilevante. Perché ci vuole coraggio per affrontare la realtà, per riconoscere il dolore altrui, per dare dignità anche a chi non ci somiglia o non ci rappresenta. Ci vuole invece ben poco per fare il brillante con battute da bar. Un minuto di silenzio non è un premio. È un gesto di rispetto. E chi mette like o applaude a certi commenti non è solo complice: è moralmente sul grilletto.
Pastafariano: steviecooder Hai ragione ma il problema è nel fatto che l'UE, come l'Onu e tutte le altre organizzazioni sovranazionali sono in mano a minoranze travolte da orgasmi di onnipotenza... che esperienza avrebbe quel leader baltico in tema di economia, lui che coltiva patate e taglia la legna cosa ne sa di industria, finanze ed energia? Niente ma dà ordini catastrofici in nome della Democrazia... l'Onu ha ribaltato la questione dei Rohinga arrivando ad accusare di violenza il Premio Nobel per la Pace per avere difeso il suo paese da un'invasione e così via... Kirk è un Martire, la gente stupida di oggi non può capirlo e tanto meno giudicarlo... 👀
Vero!!!!!!!!! Sovra-arroganti? La democrazia non è un alibi per l’impreparazione.
Che un leader baltico, privo di ogni competenza economica, possa dettare linee guida su industria e finanza è già di per sé una caricatura. Ma che lo faccia in nome della democrazia, è una farsa che sfiora il sacrilegio. Non è la sua biografia rurale a scandalizzare—è la pretesa che basti una carica per trasformare l’ignoranza in autorità. Le istituzioni sovranazionali, un tempo concepite come garanzia di equilibrio, oggi sembrano laboratori di delirio normativo, dove minoranze ideologiche si esercitano in esperimenti sociali senza alcuna responsabilità verso le conseguenze. L’onnipotenza non è più un rischio: è prassi. Il caso dei Rohingya è un capolavoro di rovesciamento semantico e non è l'unico ma neanche l'ultimo. Difendere il proprio paese diventa “violenza”, mentre l’invasione si traveste da “crisi umanitaria”. L’ONU, in cerca di una narrativa spendibile, ha scelto la condanna più comoda, ignorando la complessità e tradendo la verità. Non è giustizia, è storytelling. Quanto a Kirk, non è un martire perché ha sofferto. È un martire perché ha agito con coerenza in un mondo che premia il compromesso. La stupidità contemporanea non lo capisce perché non ha gli strumenti morali per farlo. E non può giudicarlo, perché ha smarrito il senso stesso del giudizio. La parte giusta non è affollata. Troppa gente preferisce il comfort dell’obbedienza al rischio della lucidità. Noi, per fortuna, non siamo gente.
Pastafariano: steviecooder La malignata travestita da verità che descrive la situazione sarebbe questa: noi abbiamo secoli di Civiltà alle spalle, vedi le Terme dei Romani, mentre loro si lavavano quando cadevano per sbaglio nel fiume... 🤣🤣🤣
Andiamo ...
Lettera aperta agli ipocriti del Parlamento Europeo
Avete perso un’occasione. Un’occasione per dimostrare che la democrazia non è a senso unico, che il rispetto non si misura con il colore politico, e che la dignità umana non è soggetta a ideologia.
Avete negato un minuto di silenzio per Charlie Kirk, ucciso per odio da un vile attentatore .
Un gesto semplice, simbolico, che avrebbe mostrato umanità. Ma voi avete scelto il disprezzo. Avete scelto il silenzio selettivo. Avete scelto di calpestare la memoria di chi non vi è utile.
Anni fa, vi siete fermati per George Floyd. Oggi, vi siete voltati dall’altra parte. Non è coerenza, è ipocrisia. Non è giustizia, è propaganda.
Il vostro compito è difendere la libertà, non manipolarla.
Rappresentare i cittadini, non censurarli. Onorare la vita, non usarla come strumento politico.
Oggi avete dimostrato che la vostra democrazia è fragile. Che la vostra libertà è condizionata.
Che il vostro rispetto è a pagamento.
Ma fuori da quei palazzi, c’è chi non dimentica. C’è chi non si piega. C’è chi non ha paura di chiamarvi col vostro nome: IPOCRITI .
Quando una persona viene uccisa, non importa quanto fosse nota o sconosciuta: ciò che conta è che una vita è stata spezzata. E chi, davanti a questo, si permette di scrivere con sarcasmo, con disprezzo, con quella leggerezza da tastiera, dimostra solo una cosa: totale mancanza di umanità.
Non è la vittima a essere irrilevante. È chi minimizza la tragedia a rivelarsi irrilevante. Perché ci vuole coraggio per affrontare la realtà, per riconoscere il dolore altrui, per dare dignità anche a chi non ci somiglia o non ci rappresenta. Ci vuole invece ben poco per fare il brillante con battute da bar.
Un minuto di silenzio non è un premio.
È un gesto di rispetto.
E chi mette like o applaude a certi commenti non è solo complice: è moralmente sul grilletto.
Vero!!!!!!!!!
Sovra-arroganti?
La democrazia non è un alibi per l’impreparazione.
Che un leader baltico, privo di ogni competenza economica, possa dettare linee guida su industria e finanza è già di per sé una caricatura. Ma che lo faccia in nome della democrazia, è una farsa che sfiora il sacrilegio. Non è la sua biografia rurale a scandalizzare—è la pretesa che basti una carica per trasformare l’ignoranza in autorità.
Le istituzioni sovranazionali, un tempo concepite come garanzia di equilibrio, oggi sembrano laboratori di delirio normativo, dove minoranze ideologiche si esercitano in esperimenti sociali senza alcuna responsabilità verso le conseguenze. L’onnipotenza non è più un rischio: è prassi.
Il caso dei Rohingya è un capolavoro di rovesciamento semantico e non è l'unico ma neanche l'ultimo.
Difendere il proprio paese diventa “violenza”, mentre l’invasione si traveste da “crisi umanitaria”. L’ONU, in cerca di una narrativa spendibile, ha scelto la condanna più comoda, ignorando la complessità e tradendo la verità. Non è giustizia, è storytelling.
Quanto a Kirk, non è un martire perché ha sofferto. È un martire perché ha agito con coerenza in un mondo che premia il compromesso.
La stupidità contemporanea non lo capisce perché non ha gli strumenti morali per farlo. E non può giudicarlo, perché ha smarrito il senso stesso del giudizio.
La parte giusta non è affollata. Troppa gente preferisce il comfort dell’obbedienza al rischio della lucidità. Noi, per fortuna, non siamo gente.