Post di pazzasgravata in ordine cronologico
Vaccata
25 Maggio 2021 - 4.447 visualizzazioni 2) mamma...
alla fermata dell'autobus
l'attesa si prolunga,
per terra c'è un profilattico esausto
e io m'interrogo sull'utilita' della mamma
sì, mamma con la minuscola
perche' il rispetto non e' grammatica
la paperona in mitria impartisce dal deposito degli orrori
inaccertabili benedizioni
farcite di bocconi reazionari e d'urla per mendicar rispetto
i roghi sono spenti,
ma l'aria ricorda ancora l'odore stucchevole delle carni arse
e resta aperta la caccia
alla strega che vuole abortire,
al prete eretico che chiede moglie,
al perverso che si accoppia contro natura,
a quella diavoleria di lattice che ostacola l'epidemia
il capobranco e la muta di cani in gonnella
terrorizzano le pecore ingozzate di paure e colpe,
abbindolate con promesse eteree,
impalpabili,
pronte a esplodere
come dogmi di sapone
in verita' vi dico...
la domenica mattina e' fatta per dormire
e non per lo shopping al supermarket del buon pastore
tirati a festa, con in tasca la lista dei peccati
il paradiso e' un morso in un tartufo d'Alba
il purgatorio, il risveglio dopo una sbornia
l'inferno, il frigo vuoto
la giustizia
ce la siamo giocata in eterno
dio - o chi ne fa le veci
e' affar mio
affar nostro
affare di donne e uomini in croce
in cerca di pace.
3) papa'...
c'era una volta un tizio
sotto il mio stesso tetto;
mi si diceva di chiamarlo babbo
così, un giorno dopo l'altro,
come un occhio strabico,
come un piede piatto,
ho finito per accettarlo
fottutissimo padre padrone
seminava il terrore
scavandosi la fossa (ah no quella era mia madre)
la mediocrita' è longeva
e oggi il pater familias,
cariatide di muscoli paralizzati e neuroni atrofizzati,
si avvinghia come una pulce infetta
all'epidermide della vita
il silenzio che ci separa
mi urla di perdonare un misero vecchio
ma il cuore è sordo da anni
e lo stomaco non regge piu'
alla vista degli spettri
gli porto in dono la morte
che rende vittime anche i carnefici;
ne avro' in cambio rimorsi
e magari quel che mi spetta
per estinguere il mutuo della casa al mare.Leggi tutto...
Vaccata
25 Maggio 2021 - 4.548 visualizzazioni arsenico e nuovi versetti
Reattivita' fino alla rabbia, corporalita' fino all'esibizionismo, liberta' fino alla bestemmia, diversita' fino all'antipoesia, lotta senza quartiere verso le mosse perbenistiche e autopromozionali dell'io lirico sono gli elementi portanti della poetica praticata da xxxxxxxxx
[…] spinta e' la tentazione di applicare la lente di una lettura psicoanalitica, sollecitata dalla manifestazione di una particolare invidia penis, che altro non e' se non la necessita' di proiettare all'esterno e svuotare il veleno accumulato in corpo, al fine di non farsi l'arsenico addosso. D'altronde, la penna e il pene non solo condividono una vicinanza fonosimbolica ma rappresentano pure due modi per dire la stessa cosa: lo strumento di una presenza creativa nel mondo, un'arma di difesa/offesa per tenere alla larga i fantasmi di una vita che ha procurato pesanti ferite e inguaribili risentimenti.
Ne deriva una scrittura che non vuole e non sa rilassarsi (nonostante l'apparente nonchalance), impegnata com'è a denunciare irridere aggredire mezzo mondo, in termini diretti e volutamente urticanti. Insomma, mentre molta poesia si preoccupa di stendere veli e patine ideali, xxxxxxxxx sceglie una formula che vuole strapparli quei veli, rovesciarle quelle patine, per mostrare la meschina, persino ridicola, realta' del teatrino umano, da cui non riesce comunque a tirarsi fuori.
[...]non è la voglia di épater a motivare la nostra poetessa ma la sua acuta fame di verita' totale, il suo sogno di liberta' radicale, il suo bisogno di esplorare il lato d'ombra del pianeta umano, "troppo umano", per farne un resoconto senza peli sulla lingua e senza risparmiare a se stessa il medesimo sguardo impietoso, a costo di tradurre il bracciodiferro avverso il superio sociale in una ancor più cogente istanza morale.
Nel complesso, qui si assiste alla sfida che una donna allergica ai compromessi coscienziali ha ingaggiato, tête-à-tête, con il mondo e con se stessa, una sfida cruda, crudele eppure fresca, dolorosa eppure divertente, che colloca questa poesia lungo il minoritario sentiero antipetrarchesco praticato da poeti che potremmo chiamare indignados; quel sentiero che – per intenderci – potrebbe muovere dalla provocazione ignifera di Cecco Angiolieri e, costeggiando la terra abitata dai Villon e dai Bukowski, passa per i quartieri insofferenti di qualche maudit.
Qualità – questa – abbastanza sufficiente per dedicare una buona dose di curiosita' attenzione e apprezzamento agli spruzzi di arsenico che xxxxxxxxx ha riversato sulla pagina sotto forma di versetti.
1)Se la penna invidia il pene
titolo: pisciare controvento dalle dune
nelle notti d'estate, appiccicose come carta moschicida, ingurgitare litri di birra ghiacciata non e' un sollievo da poco. Fai il pieno nei bar sulla spiaggia, poi t'infratti nei bagni piu' isolati per sfuggire al casino, alle luci sguaiate e per provare, con quel po' d'ebbrezza e d'alcol in corpo, a sentirti in pace con te stessa prim'ancora che con gli altri. Ma anche per illuderti, complice il buio, che tutto sia rimasto uguale a vent'anni fa.
Mentre te ne stai su un lettino a fissare il cupolone celeste, con un desiderio preconfezionato stretto tra i denti, la vescica t'implora di svuotarla. Allora, in virtu' d'un residuo di decenza, t'inerpichi a chiappe serrate sulle dune di sabbia, cesso pubblico e anticamera della pineta. T'inoltri tra gli arbusti, i piedi martoriati da sterpi e schegge di arselle, le braccia striate dai rovi, le mutandine calate che non ne usciranno indenni e la brezza che ti muore sui glutei. Osservi il rivolo di urina che scava un cunicolo sotto le gambe. Se sei stata previdente tiri fuori un fazzolettino dalla tasca, altrimenti oscilli su e giu' per scrollare le ultime gocce e senti che non e' così che doveva andare. Non come i cani, non come una femmina. Accovacciata, costretta a terra. Ma in piedi, spavalda, lo sguardo fiero rivolto alla confusione nera tra mare e cielo, il vento contro e una pioggia calda sulla faccia. In mano un idrante di carne e in corpo la liberta' di espellere veleno dalle viscere, tossine dai tessuti, ammoniaca dal sangue.
Pisciare, scrivere. Lo stesso sfogo appagante, la soddisfazione di un bisogno impellente. L'espulsione catartica, l'eruzione che riscalda. L'orgoglio di far spiccare il volo a particelle di se, di lasciarle andare per il mondo. Poi, dopo l'impatto col muro del vento, ritrovarsele sparpagliate sul viso, dalla fronte al mento. Accoglierne il tanfo stomachevole, il sapore rancido, l'alone giallastro. Riceverle come colpi inferti che tornano indietro, senza sorprendere, ferendo appena e temprando. Getto dopo getto, arrivare alla conclusione che forse, da piccoli, due sberle in meno non avrebbero fatto male.Leggi tutto...
Vaccata
25 Maggio 2021 - 4.612 visualizzazioni la regina della latrina
crescendo pisciata
rimaneva piccina
mnaaa la mia vena poetica si è persa con il muso e l ispirazione
scusate se son stata troppo romantica per voi... io punto alla deviazione
Vaccata
22 Maggio 2021 - 4.788 visualizzazioni ed a proposito di emulazione ( cosa che già non è da me) Marilyn Monroe è morta per un clistere al cianuro.
N 'ce penso nemmeno
Chiacchiera
22 Maggio 2021 - 4.148 visualizzazioni sono lieta di dare pacco agli " uomini" che vorrebbero darmi PACCO
s'inizia dal meno importante per arrivare a lui...quello che lascieró all 'altare!
Vaccata
22 Maggio 2021 - 4.340 visualizzazioni assai

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