Vaccata
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30 Gennaio 2022 - 10.298 visualizzazioni
RIMANERE IN MUTANDE – RIMANERE IN “BRAGHE DE TELA”
L'origine di questa espressione è da ricondursi ad una pratica padovana di epoca medievale che veniva inflitta a chi non era in grado di pagare i propri debiti: nel XIII secolo a Padova il debitore insolvente veniva condannato senza appello al carcere perpetuo oppure al tratto di corda. Ma nel 1231 Sant'Antonio, protettore della città patavina, tre mesi prima di morire, si presentò davanti al Consiglio Maggiore, chiedendo che le pene dei debitori, così dure, fossero sostituite da espiazioni pubbliche.
Il podestà accettò di buon grado la richiesta del ‘venerando frate Antonio' e nel 1260 venne ufficializzata il luogo della berlina, ossia la ‘pietra del vituperio': qui gli insolventi dovevano sedersi vestiti soltanto con camicia e mutande (da qui l'espressione ‘rimanere in mutande', braghe" ed erano costretti a battere tre volte le natiche sulla dura superficie ripetendo a voce alta, davanti ad almeno cento persone, la frase ‘cedo bonis!' cioè ‘rinuncio ai beni!' per poi venire espulsi dalla città. Se l'espulso tornava a Padova senza il consenso dei creditori, avrebbe dovuto sottostare nuovamente al pubblico ludibrio e in più gli sarebbero stati gettati addosso tre secchi d'acqua.
In origine
la ‘pietra del vituperio' era posta all'angolo del Palazzo delle Debite, che ospitava il carcere, ma dopo l'intercessione di Sant'Antonio venne spostata al centro della sala del Consiglio Maggiore del Palazzo della Ragione venendo utilizzata anche come basamento per i banditori che davano lettura ufficiale degli editti pubblici. Oggi, per ammirare la pietra del vituperio, vi basterà varcare l'ingresso del Palazzo della Ragione e girare il vostro sguardo verso destra…
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