buffalmacco52: Non c'è davvero di che stupirsi. Anche se non direttamente convertibile, il valore delle valute (quali che esse siano) è legato alle riserve auree delle varie nazioni. L'ultima valuta a essere dichiarata "inconvertibile" (cioè non direttamente cambiabile nel suo controvalore in oro) è stato il dollaro, dichiarato inconvertibile da Nixon la notte del 15 agosto 1971. Le criptovalute trovano il loro "controvalore" non nell'oro ma nell'energia che serve per il mining (lett. estrazione). E sono già non pochi anni che molti sostengono che -proprio per l'impoverimento delle risorse energetiche- sono destinate a essere cessate. Il problema sarà capire cosa accadrà se dovessero effettivamente essere spenti i computer che elaborano di continuo le moltissime operazioni di calcolo (e sono queste a generare le attività «energivore» ) correlate alla "vita" delle criptovalute (un’azienda che tratta moneta virtuale è ormai un grande capannone al cui interno funzionano contemporaneamente centinaia di computer e altrettanti ventilatori che li devono raffreddare) Di punto in bianco non esisterebbe più il controvalore energetico di tali valute che, già immateriali, svanirebbero letteralmente... con buona pace di chi le possiede considerato come, oggi, 1 BitCoin valga più di 37.000€
Anche se non direttamente convertibile, il valore delle valute (quali che esse siano) è legato alle riserve auree delle varie nazioni.
L'ultima valuta a essere dichiarata "inconvertibile" (cioè non direttamente cambiabile nel suo controvalore in oro) è stato il dollaro, dichiarato inconvertibile da Nixon la notte del 15 agosto 1971.
Le criptovalute trovano il loro "controvalore" non nell'oro ma nell'energia che serve per il mining (lett. estrazione).
E sono già non pochi anni che molti sostengono che -proprio per l'impoverimento delle risorse energetiche- sono destinate a essere cessate.
Il problema sarà capire cosa accadrà se dovessero effettivamente essere spenti i computer che elaborano di continuo le moltissime operazioni di calcolo (e sono queste a generare le attività «energivore» ) correlate alla "vita" delle criptovalute (un’azienda che tratta moneta virtuale è ormai un grande capannone al cui interno funzionano contemporaneamente centinaia di computer e altrettanti ventilatori che li devono raffreddare)
Di punto in bianco non esisterebbe più il controvalore energetico di tali valute che, già immateriali, svanirebbero letteralmente... con buona pace di chi le possiede considerato come, oggi, 1 BitCoin valga più di 37.000€