Chiacchiera
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3 Dicembre 2021 - 3.156 visualizzazioni
Questa donna si chiama Margaux Pinot, judoka francese oro olimpico a Tokyo.
Sul suo profilo Twitter ha postato l'immagine del proprio volto dopo la violenza subita da parte del compagno e allenatore Alain Schmitt, di recente divenuto tecnico della squadra femminile israeliana. Un volto tumefatto: naso gonfio, labbra livide, un occhio pesto che non riesce a tenere aperto, graffi, ematomi, escoriazioni e contusioni.
La donna ha raccontato l'accaduto al quotidiano Le Parisien. “Era previsto che Alain passasse da me, avrei dovuto accompagnarlo all'aeroporto. Era ubriaco. Una volta arrivato, ha detto che non avrebbe più avuto bisogno di me e ha iniziato a insultarmi - ricorda la judoka, che ha ammesso anche come l'uomo abbia tentato di strangolarla -. Ero in dormiveglia, non capivo bene cosa stesse succedendo, ma la morte mi ha sfiorata”:
Il compagno l'ha anche afferrata per i capelli e sbattuta a terra, fratturandole il naso. Margaux è riuscita, col volto pieno di sangue, a chiedere aiuto ai vicini che hanno chiamato la polizia. “Lui aveva spesso l'abitudine di insultarmi, denigrarmi, dirmi cose sgradevoli sul mio carattere o sul mio comportamento - aggiunge -. Abbiamo avuto liti violente, ma non aveva mai alzato le mani”. La donna è stata medicata all'ospedale Avicenne di Bobigny
, mentre Alan Schmitt è stato arrestato. Ma dopo 48 ore è stato rilasciato: per la corte, infatti, non ci sono prove sufficienti per stabilirne la colpevolezza.
Evidentemente il volto di Margaux Pinot non basta come prova per punire chi l'ha ridotta così.
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Vaccata