Vaccata
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carlettonelivello 13
14 Settembre 2021 - 3.215 visualizzazioni
Noi lo chiamiamo “sistema solare”, come se attorno al Sole ci fosse qualcosa di particolarmente notevole o forse per dare una qualche importanza anche a noi, ma diciamoci la verità: il 99,86% della massa del sistema solare è nel Sole. Tutti quei pianeti e asteroidi e comete di fatto sono solo roba che non è riuscita a diventare Sole.
La superficie della nostra stella è 12.000 volte quella terrestre e al suo interno starebbero un milione di Terre. La sua temperatura superficiale è abbastanza per fondere qualunque materiale conosciuto, anche quelli che abbiamo inventato apposta per resistere il più possibile alle alte temperature. I suoi “starnuti” di particelle cariche – il vento solare – provocano le aurore polari, e sono solo le emissioni più tranquille. Un flare solare abbastanza intenso da essere chiaramente visibile libera l'energia di 20 milioni di bombe Hiroshima. Così, come schioccare un dito. Un superflare friggerebbe in qualche ora qualunque aggeggio elettrico sul nostro pianeta. E nella grande famiglia delle stelle il Sole è solo un Mario Rossi qualunque.
Potrebbe distruggerci in ogni momento, eppure è lui a garantire la vita sul nostro pianeta. Non stupisce che tutte le civiltà antiche lo adorassero. Soltanto migliaia di anni dopo abbiamo imparato anche noi a fondere l'atomo, ma a
noi non ci adora nessuno. #mainagioia
Fino a cinque anni fa, il Sole era anche la sfera naturale più perfetta nota nell'intero universo. Con uno scarto di appena 0,0014% tra il raggio equatoriale e quello polare, è difficile trovare in natura qualcosa di meno irregolare. Il record è andato poi a KIC 11145123, una stella nel Cigno che sembra essere ancora più sferica della nostra (0,0002%).
Ce l'abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni da centinaia di migliaia di anni, eppure il Sole è ancora pieno di misteri per noi. Non sappiamo predire la sua attività, tanto per dirne una. Non sappiamo perché allontanandosi dalla superficie solare le temperature aumentino invece di diminuire. Non sappiamo cosa acceleri il vento solare. Non sappiamo come funziona la “dinamo solare”, il meccanismo che alimenta il campo magnetico della nostra stella. Non sappiamo come si origina il campo magnetico coronale.
Non sappiamo tante cose, ma le sonde Solar Orbiter dell'ESA e Parker Solar Probe della NASA stanno andando lì per darci una mano. I numeri ce li hanno tutti. Questa immagine viene proprio da Solar Orbiter, che l'ha realzzata il 18 giugno dello scorso anno nel visibile. Nessuna macchia, perché la nostra stella si trovava nel minimo della sua attività.
Guardate questa sfera. Una sfera – quasi – perfetta al centro di quello che chiamiamo “sistema solare”. Una palla che ci dà luce e sui cui misteri potremmo far luce molto presto.
-Filippo
Credits: Solar Orbiter/PHI Team/ESA & NASA
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