Chiacchiera
Avatar StrongerThanTime
4 Luglio 2021 - 3.069 visualizzazioni
Lei si guardò allo specchio. Vide un corpo che stava cambiando. Guardava, ma non si riconosceva. Ogni giorno le sembrava di essere una persona diversa. Poi si avvicinò a quello specchio, sempre con lo sguardo fisso nei suoi occhi riflessi. Diede un rapido sguardo a tutta se stessa, ma non era convinta, era intimorita, quasi impaurita da ciò che vedeva di fronte a sé stessa. Ma quella era lei, nessun'altra, solo lei poteva specchiarsi ed essere ciò che stava vedendo. Si avvicinò di più ancora, poggio la sua esile mano dalle lunghe dita affusolate, curata e di un'eleganza mai vista, sul riflesso della mano stessa nello specchio. Penso che fosse fredda, lo specchio era freddo. Si ripeté in mente che lei si sentiva fredda, si toccava in quel riflesso freddo. Poi poggiò l'altra mano seguendo il movimento con lo sguardo, come si fa quando si prova una parte da recitare al teatro. Ma quella non era una recita, era la sua vita, quella reale. Si sentiva insoddisfatta, non si accettava. Le mani erano tutte e due unite ai loro riflessi nello specchio. Pensò lei "un'altra me?, ma non ne basta già una?". Non era un'altra lei, ma finalmente stava provando a comunicare con sé stessa. Non l'aveva mai fatto, almeno non così seriamente. Il suo sguardo seguiva i suoi lineamenti, il suo viso dolce e sottile, quegli occhi color caffè, e i capelli lunghi che le facevano quasi da vestito sulle sue eleganti forme in divenire. Poi levò di scatto le mani dallo specchio e urlò: "NON SONO IO! NON SO NEANCHE CHI SONO IO!" Ma fu un attimo, guardò di nuovo e si vide diversa, ma aveva una domanda da fare a quello specchio, ma non sapeva se avrebbe risposto. Si avvicinò di nuovo, riprese contatto col suo riflesso e avvicinò anche il viso allo specchio. Iniziò a parlare e il suo fiato appannava leggermente il vetro. "Specchio, so bene che tu non parli e che non sei quello di Biancaneve, ma se per poco che mi puoi rispondere io ne ho tanto bisogno di una tua risposta." Fece una pausa, abbassò gli occhi, si vide dall'alto in basso, ma non si piaceva, non c'era verso. Poi prese coraggio. "Specchio...", ora fisso i suoi occhi, forse intravide qualcosa che le piaceva, sentì un fuoco dentro, come quando ci si innamora. Ma era lei quella! "...dimmi, specchio, cosa c'è dentro di me che non riesco a vedere? C'è qualcosa di meglio di quel che vedo fuori di me?" Lo specchio non parlò, non poteva. Lei allora delusa fece scivolare le mani mentre si inginocchiava a terra. Lì vicino c'era un tavolinetto con un libro che lei aveva iniziato a leggere e, mentre scivolava, urtò quel libro masso in bilico. Cadde a terra prima che lei si poggiasse a terra. Aveva gli occhi lucidi, si sentiva strana, vuota, inadatta, inopportuna. Poi un raggio di sole illuminò quel libro caduto aperto e riuscì a leggere una frase scritta che recitava: "L'anima nostra è tale che a volte sia piccina a contenere una goccia di rugiada, a volte sia troppo vasta per contenere i mari." La rilesse, e la rilesse. Poi guardò di nuovo lo specchio e vide ancora un'altra persona riflessa: ora riusciva a vedere una donna in divenire, una donna che vuole essere amata e vuole amare e che ha un'universo meraviglioso dentro di sé. Lo specchio le aveva risposto e finalmente, alzatasi, si guardò di nuovo e si girava e rigirava, come quando si prova un vestito. Iniziò a ridere, iniziò a piacersi e a capire che in lei, oltre che fuori di lei, era unica e speciale. Era semplicemente lei stessa, e non voleva essere nessun'altra!"

StrongerThanTime.

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Vaccata