Vaccata
18 Giugno 2021 - 2.986 visualizzazioni
S'ACCABADORA
Fino a qualche decennio fa in Sardegna si praticava l'eutanasia.Era compito di ''sa femmina accabadora'' procurare la morte a persone in agonia.
S'accabadora era una donna che, chiamata dai familiari del malato terminale, provvedeva ad ucciderlo ponendo fine alle sue sofferenze. Un atto pietoso nei confronti del moribondo ma anche un atto necessario alla sopravvivenza dei parenti, soprattutto per le classi sociali meno abbienti: nei piccoli paesi lontani da un medico molti giorni di cavallo, serviva ad evitare lunghe e atroci sofferenze al malato.
Sa femmina accabadora arrivava nella casa del moribondo sempre di notte e, dopo aver fatto uscire i familiari che l'avevano chiamata, entrava nella stanza della morte: la porta si apriva e il moribondo, dal suo letto d'agonia, la vedeva entrare vestita di nero, con il viso coperto, e capiva che la sua sofferenza stava per finire.
Il malato veniva soppresso con un cuscino, oppure la donna assestava il colpo di ''su mazzolu'' provocando la morte.
S'accabbadora andava via in punta di piedi, quasi avesse compiuto una missione, ed i familiari del malato le esprimevano profonda gratitudine per il servizio reso al loro congiunto offrendole prodotti della terra.
Quasi sempre il colpo era diretto alla fronte.
Il termine ''accabadora'' viene dallo spagnolo ''acabar'' che significa finire.
''Su mazzolu'' era una sorta di bastone appositamente costruito da ramo di olivastro, lungo 40 centimetri e largo 20, con un manico che permette un'impugnatura sicura e precisa.
In Sardegna s'accabbadora ha esercitato fino a pochi decenni fa, soprattutto nella parte centro-settentrionale dell'isola. Gli ultimi episodi noti di ''accabadura'' avvennero a Luras nel 1929 e a Orgosolo nel 1952. Oltre i casi documentati, moltissimi sono quelli affidati alla trasmissione orale e alle memorie di famiglia. Molti ricordano un nonno o bisnonno che comunque ha avuto a che fare con la signora vestita di nero.
La sua esistenza e' sempre stata ritenuta un fatto naturale, come esisteva la levatrice che aiutava a nascere, esisteva s'accabadora che aiutava a morire. Si dice addirittura che spesso era la stessa persona e che il suo compito si distinguesse dal colore dell'abito (nero se portava la morte, bianco o chiaro se doveva far nascere una vita).
Questa figura, espressione di un fenomeno socio-culturale e storico, e' la pratica dell'eutanasia e nei piccoli paesi rurali della Sardegna e' legata al rapporto che i sardi avevano con la morte, considerata come la conclusione del naturale ciclo della vita.
(Fonte - MonolituM)
Fino a qualche decennio fa in Sardegna si praticava l'eutanasia.Era compito di ''sa femmina accabadora'' procurare la morte a persone in agonia.
S'accabadora era una donna che, chiamata dai familiari del malato terminale, provvedeva ad ucciderlo ponendo fine alle sue sofferenze. Un atto pietoso nei confronti del moribondo ma anche un atto necessario alla sopravvivenza dei parenti, soprattutto per le classi sociali meno abbienti: nei piccoli paesi lontani da un medico molti giorni di cavallo, serviva ad evitare lunghe e atroci sofferenze al malato.
Sa femmina accabadora arrivava nella casa del moribondo sempre di notte e, dopo aver fatto uscire i familiari che l'avevano chiamata, entrava nella stanza della morte: la porta si apriva e il moribondo, dal suo letto d'agonia, la vedeva entrare vestita di nero, con il viso coperto, e capiva che la sua sofferenza stava per finire.
Il malato veniva soppresso con un cuscino, oppure la donna assestava il colpo di ''su mazzolu'' provocando la morte.
S'accabbadora andava via in punta di piedi, quasi avesse compiuto una missione, ed i familiari del malato le esprimevano profonda gratitudine per il servizio reso al loro congiunto offrendole prodotti della terra.
Quasi sempre il colpo era diretto alla fronte.
Il termine ''accabadora'' viene dallo spagnolo ''acabar'' che significa finire.
''Su mazzolu'' era una sorta di bastone appositamente costruito da ramo di olivastro, lungo 40 centimetri e largo 20, con un manico che permette un'impugnatura sicura e precisa.
In Sardegna s'accabbadora ha esercitato fino a pochi decenni fa, soprattutto nella parte centro-settentrionale dell'isola. Gli ultimi episodi noti di ''accabadura'' avvennero a Luras nel 1929 e a Orgosolo nel 1952. Oltre i casi documentati, moltissimi sono quelli affidati alla trasmissione orale e alle memorie di famiglia. Molti ricordano un nonno o bisnonno che comunque ha avuto a che fare con la signora vestita di nero.
La sua esistenza e' sempre stata ritenuta un fatto naturale, come esisteva la levatrice che aiutava a nascere, esisteva s'accabadora che aiutava a morire. Si dice addirittura che spesso era la stessa persona e che il suo compito si distinguesse dal colore dell'abito (nero se portava la morte, bianco o chiaro se doveva far nascere una vita).
Questa figura, espressione di un fenomeno socio-culturale e storico, e' la pratica dell'eutanasia e nei piccoli paesi rurali della Sardegna e' legata al rapporto che i sardi avevano con la morte, considerata come la conclusione del naturale ciclo della vita.
(Fonte - MonolituM)
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GRUMPY: Inquietante! Meglio il cuscino!😲😁
18 Giugno 2021 alle ore 08:33 · Ti stimo · Rispondi
tech72: Grazie per questo pezzo di storia popolare. è vero prima il rapporto vita e morte era molto più naturale di oggi, succedeva molto spesso anche per il bestiame e gli animali da soma, si poneva fine alle loro sofferenze, oppure si sopprimevano alla nascita per regolarizzare la popolosita' in fattoria. Fa molta impressione la stessa cosa riportata per gli esseri umani.
18 Giugno 2021 alle ore 08:40 · Ti stimo · Rispondi
SuOldBoy: Una chicca da aggiungere al tuo lungo post , S'accabadora esiste ancora...
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18 Giugno 2021 alle ore 08:41 · Ti stimo · Rispondi
SuOldBoy: Mia Nonna mi racconto' di averne conosciuta una e mi disse che fin da bambine le figlie de S'accabadora venivano "iniziate" a questa pratica . ( nel rituale si doveva far uscire tutti dalla stanza e togliere tutti i santini o crocifissi ) ...poi s'accabadora si toglieva una specie di foulard che aveva legato al collo e lo poggiava sul viso del malato e quasi sempre moriva gia' cosi...
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18 Giugno 2021 alle ore 08:45 · Ti stimo · Rispondi
SuOldBoy: lascio anche un link YouTube di una testimonianza...e' del 2008
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Ho visto agire s'Accabadora
18 Giugno 2021 alle ore 08:47 · Ti stimo · Rispondi
LongIsland: Grazie davvero... La si può chiamare anche per mettere fine all'agonia di un idiota? No perché c'è qualche collega che...
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18 Giugno 2021 alle ore 08:57 · Ti stimo · Rispondi