Chiacchiera
27 Gennaio 2021 - 7.475 visualizzazioni
Covid, “niente brevetti, trasparenza e licenze obbligatorie”. Migliaia di europei per un “vaccino universale” che non lasci indietro Paesi poveri.
In Europa i vaccini saranno per tutti e gratuiti. Ma 17mila cittadini europei guardano oltre i confini del vecchio continente e, uniti, chiedono che le fiale diventino “bene comune universale”. No profit on pandemic è il messaggio che hanno scelto di far arrivare a Bruxelles tramite il diritto di iniziativa, uno strumento di democrazia diretta europeo che permette di presentare, con il raggiungimento di un milione di firme, una proposta alla Commissione. Partita il 30 novembre, la raccolta ha superato le 17mila firme. “In linea con le promesse fatte dalla presidente della Commissione europea di rendere i vaccini un bene comune universale – si legge nell'allegato dell'iniziativa – l'Unione europea deve anteporre la salute pubblica al profitto privato. Vogliamo che i vaccini e i trattamenti contro le pandemie diventino un bene pubblico mondiale, liberamente accessibile a tutti”. Affinché questo sia possibile, secondo i firmatari, è necessario che la Commissione europea adotti una normativa rispettando quattro punti.
Brevetti e diritti di proprietà intellettuale. è necessario “garantire che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l'accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il Covid-19”, si legge nell'iniziativa. L'esempio da seguire, secondo i 17mila cittadini, è quello dello scienziato Jonas Salk, che negli Anni 50 del Novecento mise il suo vaccino antipolio sul mercato senza alcun brevetto, rinunciando ai profitti. Una decisione che gli valse l'appellativo da parte della National Foundation for infantile paralysis di “padre adottivo dei bambini di tutto il mondo”. “Si può forse brevettare il sole?”, ebbe a dire provocatoriamente Salk una volta in tv.
Licenze obbligatorie. L'Unione europea deve inoltre “garantire che la sua legislazione in materia di esclusività dei dati e di mercato non limiti l'efficacia immediata delle licenze obbligatorie rilasciate dagli Stati membri”. Il contro-esempio che i 17mila firmatari portano è il “modello” di vaccinazione messo in piedi per contrastare l'Hiv: “Negli Anni 90 le multinazionali farmaceutiche hanno usato i brevetti per i trattamenti anti-Hiv per far pagare prezzi esorbitanti per i loro prodotti – si legge nell'allegato – Milioni di vite sono state sacrificate”. Ma “il governo sudafricano, guidato da Nelson Mandela, scelse l'opzione delle licenze obbligatorie per permettere l'uso di farmaci equivalenti generici a condizioni accessibili”.
In Europa i vaccini saranno per tutti e gratuiti. Ma 17mila cittadini europei guardano oltre i confini del vecchio continente e, uniti, chiedono che le fiale diventino “bene comune universale”. No profit on pandemic è il messaggio che hanno scelto di far arrivare a Bruxelles tramite il diritto di iniziativa, uno strumento di democrazia diretta europeo che permette di presentare, con il raggiungimento di un milione di firme, una proposta alla Commissione. Partita il 30 novembre, la raccolta ha superato le 17mila firme. “In linea con le promesse fatte dalla presidente della Commissione europea di rendere i vaccini un bene comune universale – si legge nell'allegato dell'iniziativa – l'Unione europea deve anteporre la salute pubblica al profitto privato. Vogliamo che i vaccini e i trattamenti contro le pandemie diventino un bene pubblico mondiale, liberamente accessibile a tutti”. Affinché questo sia possibile, secondo i firmatari, è necessario che la Commissione europea adotti una normativa rispettando quattro punti.
Brevetti e diritti di proprietà intellettuale. è necessario “garantire che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l'accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il Covid-19”, si legge nell'iniziativa. L'esempio da seguire, secondo i 17mila cittadini, è quello dello scienziato Jonas Salk, che negli Anni 50 del Novecento mise il suo vaccino antipolio sul mercato senza alcun brevetto, rinunciando ai profitti. Una decisione che gli valse l'appellativo da parte della National Foundation for infantile paralysis di “padre adottivo dei bambini di tutto il mondo”. “Si può forse brevettare il sole?”, ebbe a dire provocatoriamente Salk una volta in tv.
Licenze obbligatorie. L'Unione europea deve inoltre “garantire che la sua legislazione in materia di esclusività dei dati e di mercato non limiti l'efficacia immediata delle licenze obbligatorie rilasciate dagli Stati membri”. Il contro-esempio che i 17mila firmatari portano è il “modello” di vaccinazione messo in piedi per contrastare l'Hiv: “Negli Anni 90 le multinazionali farmaceutiche hanno usato i brevetti per i trattamenti anti-Hiv per far pagare prezzi esorbitanti per i loro prodotti – si legge nell'allegato – Milioni di vite sono state sacrificate”. Ma “il governo sudafricano, guidato da Nelson Mandela, scelse l'opzione delle licenze obbligatorie per permettere l'uso di farmaci equivalenti generici a condizioni accessibili”.
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come se non li avessimo strapagati
come se le case farmaceutiche non avessero avuto strafinanziamenti ed agevolazioni
Come se l'accordo fosse pubblico e non secretato
Come se chi ha approvato l'accordo lo avesse potuto fotocopiare o stampare e non leggerlo in una stanza in 30 minuti
Come se le case farmaceutiche non avessero preteso che gli eventuali danni del vaccino non fossero a carico degli stati ed avessero scaricate ogni responsabilità.
Come se.....
ma di che parliamo?
ma ancora si crede nella bontà delle case farmaceutiche e della nostra politica?
Sinceramente mi sembra ingenuo....
Nel 90 successe con i farmaci x HIV. Per lo meno
licenze obbligatorie per permettere l'uso di farmaci equivalenti generici a condizioni accessibili.
Fino ad allora, vige la legge del mercato.